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Castelbuono, la gastronomia spinge la candidatura a città creativa Unesco

Castelbuono si candida a diventare città creativa dell’Unesco. con la sua celebre manna, dolcificante naturale di antichissima tradizione, il fungo simbolo della zona (il Basilisco), tre musei civici e la raccolta dei rifiuti che dal 2007 si fa con gli asini.


    Il paese della provincia di Palermo conta 8000 anime ed è in lizza nel settore gastronomico, per ora unico dei due contendenti ammessi per l’Italia.

La candidatura di Castelbuono, che sarà ufficialmente presentata nella call internazionale prevista a Parigi a inizio marzo, è stata di fatto anticipata a Palazzo Madama alla presenza anche del presidente del Senato, Ignazio La Russa.

“Quando una zona si afferma per le sue qualità non solo può, ma ha il diritto di essere supportata dalle istituzioni perché se lo guadagna con il lavoro, la creatività e la tradizione – ha detto La Russa alla presentazione – Questi sono anche i tre elementi che fanno di Castelbuono la città ideale per entrare in questo circuito. Io farò tutto quello che è nelle mie possibilità perché si realizzi”.

Il percorso per la candidatura e la selezione a città creativa prevede più step. Riguardo al settore gastronomico, ogni Stato del circuito Unesco può presentare al massimo due candidature (per ora Castelbuono è l’unica “ufficiosa” per l’Italia). Tra fine ottobre e inizio novembre si saprà chi è il vincitore. In passato, nella gastronomia, l’Italia si è affermata con il comune di Alba.

Castelbuono, obiettivo rappresentare le Madonie

Obiettivo del borgo siciliano è quello di rappresentare le Madonie, la Sicilia e la dieta mediterranea, scommettendo anche sul turismo eco-sostenibile.

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Oltre alla manna, fra le eccellenze gastronomiche del territorio ricordate nella sala Nassiriya del Senato, ci sono l’olio Crastu (un extravergine d’oliva spremuto a freddo da olive biologiche al 100%) e il miele biologico derivante dall’ape nera sicula che è presidio Slow food.

Il paesino del Palermitano vanta numerose imprese a conduzione familiare con una tradizione gastronomica che spesso ha superato i confini dell’isola.

E’ il caso della famiglia Fiasconaro, famosa per essere riuscita a esportare cassate, cannoli e gelati e soprattutto la versione siciliana del panettone a base di manna. Per il senatore Alessandro Alfieri, che ha aperto la conferenza stampa, “Fiasconaro è ormai diventato un marchio gastronomico che contribuisce a perpetuare l’immagine della Sicilia e dell’Italia nel mondo”.

Orgoglioso della nuova sfida è il sindaco di Castelbuono, Mario Cicero. “La nostra è stata una scelta coraggiosa perché da anni abbiamo deciso di valorizzare al massimo le nostre peculiarità – ha raccontato al Senato – Ad esempio investendo nella cultura, e cioè tenendo sempre aperti i nostri 3 musei civici, o la valorizzazione dei nostri prodotti agricoli.

Ormai esiste un ‘sistema Paese Castelbuono’ nel senso che tutti lavoriamo per un unico obiettivo. Ad esempio nelle linee guide su quello che i nostri bambini mangiano a scuola io io ho imposto una serie di prodotti nostrani come la passata di pomodoro siccagno, il pane fatto con i grani antichi di Sicilia e la pasta Vallolmo… e voglio vedere chi mi dice che non va bene! Sono i prodotti più buoni e i bambini mangiano meglio così”.

I promotori della candidatura hanno poi sottolineato l’attenzione alla biodiversità anche per le caratteristiche fisiche del territorio circostante ossia il parco delle Madonie, il luogo più ricco di biodiversità in Sicilia. Inoltre nel borgo la raccolta differenziata si fa ancora con gli asini ragusani, una specie in via di estinzione appositamente attrezzati, e con persone svantaggiate arruolate come operatori. 

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