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Enogastronomia, turismo e agroalimentare: le grandi opportunità dei Nebrodi

Last updated on 8 Novembre 2023

Enogastronomia, turismo e agroalimentare sono le chiavi di rilancio dei Nebrodi. Un tessuto di piccoli ristoranti che in estate, nei momenti di picco, arriva a dare lavoro a una sessantina di persone e alimenta un filiera, quella agricola, che ha qui grandi tradizioni. E’ uno spaccato del comparto enogastronomico di Galati Mamertino, paese della provincia di Messina, “appollaiato”, come amano dire da queste parti, sui Nebrodi. Ed è qui che si tiene l’ottava edizione del Festival del giornalismo enogastronomico dal 20 al 22 ottobre 2023.

E ancora una volta i principali protagonisti sono gli imprenditori del luogo con i loro prodotti tipici, la grande capacità di resilienza, il coraggio di continuare a fare impresa in un territorio difficile. Perché i veri protagonisti, in queste otto edizioni del Festival sono gli imprenditori che hanno scommesso non sull’evento ma sulla possibilità che un evento possa essere da sprone e da traino all’economia locale.

Enogastronomia: costruire reti, allearsi con i produttori

Ne sa qualcosa Pino Drago, oggi anche consigliere comunale, che ha sempre dato il massimo a sostegno di una nuova cultura dell’enogastronomia e dell’agroalimentare ed è co-organizzatore del Festival: “Costruire reti, mettere insieme i ristoratori, allearsi con i produttori.

Sono i presupposti di un’offerta gastronomica di qualità che va inserita in un contesto come il nostro con i suoi beni culturali (le chiese e la grande storia del paese) ma anche l’ambiente e i tanti sentieri: un esempio tra tutti è il sentiero che porta alle cascate del Catafurco ormai conosciute da tutti”. I ristoratori, con l’associazione La Magnifica, provano a fare sistema, ragionano sulle azioni possibili per rendere sostenibili tutto l’anno i bilanci aziendali e non solo d’estate: servono strategie nuove, marketing, cultura della comunicazione, formazione. Loro lo sanno molto bene.

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Un percorso di maturità e consapevolezza

E’ un percorso di maturità quello avviato dal Festival e se vogliamo di consapevolezza, di nuova consapevolezza: comprendere le potenzialità per sviluppare le aziende, l’economia, il lavoro. Il sindaco Vincenzo Amadore ha compreso perfettamente qual è il valore dell’enogastronomia e di questa filiera, di un tessuto economico che il territorio ha già e che deve solo saper coltivare.

Il Festival ne è solo un pezzo e quest’anno, per la prima volta, ha ricevuto anche il sostegno diretto dell’assessorato regionale alle Attività produttive: “Voglio ringraziare l’Assessore alle Attività Produttive Edy Tamajo e il Presidente dell’ARS Gaetano Galvagno che hanno creduto nella bontà del progetto, finanziandolo, ma anche l’associazione Network e gli imprenditori che ormai da parecchi anni organizzano il Festival del giornalismo enogastronomico che punta alla valorizzazione di Galati Mamertino, rendendo il nostro Comune un punto di riferimento per i Nebrodi e non solo. Ringrazio tutte le illustri personalità, che saranno presenti in questi giorni, che avranno tra l’altro l’occasione di visitare le nostre bellezze naturalistiche ed enogastronomiche, contribuendo a far conoscere il nostro territorio” dice Amadore.

La ristorazione punto di forza

L’enogastronomia e in particolare la ristorazione sono sicuramente un punto di forza ma non l’unico perché da queste parti c’è già un paniere di prodotti che potrebbero avere già subito la denominazione d’origine protetta se solo si arrivasse alla nuova consapevolezza che insieme si può vincere e che da soli invece si perde e vincono solo i monopolisti e i più forti.

La filiera del suino nero dei Nebrodi

Parliamo di suino nero, per esempio: il Centro lavorazione carni di Galati Mamertino è stato rilanciato da un paio d’anni e si propone come luogo per la trasformazione. L’Opan che lo gestisce è una struttura associativa nata dalla scommessa e dalla “follia” di un giovane siciliano rientrato dal Nord, Giuseppe Frusteri, che non ha mai smesso di credere nello sviluppo di questo segmento complicato e difficile, condizionato da tanti fattori di debolezza non ultimo la forza economica dei piccoli produttori che avrebbero bisogno di maggiori attenzioni e sostegni per non essere strozzati dagli speculatori. L’aspettativa è che il Centro sia una vera opportunità per tutti, grandi e piccoli, e che si apra sempre di più alle attese del territorio. L’open day organizzato da loro nell’ambito del festival potrebbe essere l’inizio di un confronto con i piccoli produttori locali.

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Eppure, con piccoli segnali e magari in un percorso che può essere corretto man mano che emergono i limiti, qualcosa si muove e c’è chi con coraggio scommette se stesso e il proprio patrimonio nel tentativo di arrivare a prodotti di qualità e competitivi sui mercati nazionali e internazionali. Si guardi all’esperienza di Emanumiele, azienda agricola che dopo aver avviato la produzione di miele di qualità oggi scommette le competenze acquisite su altri fronti: quello dei salumi da suino nero dei Nebrodi, per esempio.

Rilanciare il vino sui Nebrodi

La prossima scommessa del circuito dell’enogastronomia è rilanciare il vino sui Nebrodi, far tornare i vigneti in questa parte di campagna siciliana. Lo sta facendo, per esempio, Celestino Drago, chef molto noto negli Stati Uniti ma non solo con una rete di ristoranti a Los Angeles: ha investito nella vigna, potremmo dire, spinto dall’amore per la sua terra. Ma ci sono poi tanti piccoli produttori che hanno capito la forza e il valore di questo territorio che non può essere lasciato all’abbandono ella costante fuga dei giovani. La strada è quella di restituire valore non solo economico ma anche culturale a ciò che c’è. E l’unico modo per farlo è il lavoro.

Enogastronomia, i Nebrodi, modello da raccontare

Galati Mamertino, ma in generale i Nebrodi, hanno i numeri per essere nell’ambito dell’enogastronomia una storia modello da raccontare ma devono capirlo le classi dirigenti. Si potrebbe continuare ancora in questo racconto con le altre filiere: i formaggi, la carne, le nocciole. A colpo d’occhio questo sembra per l’enogastronomia il luogo delle grandi opportunità in un tempo in cui l’agroalimentare diventa sempre più importante e strategico, un luogo delle meraviglie per chi vuole sposare le ragioni della sostenibilità, un territorio di grandi scommesse per chi ama il turismo lento: l’ospitalità è tutta da costruire ma ogni paese può essere un albergo diffuso.

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